GIORNO 1: Dakar, la capitale
Arrivo a Dakar e trasferimento all’hotel.
GIORNO 2: Dakar, metropoli dell’arte contemporanea e Gorée, da Dakar a Gorée (trasferimento in traghetto)
Dakar, vivace e grande metropoli africana è il centro intellettuale, culturale ed artistico già dai tempi dell’indipendenza. Visiteremo la zona del “Plateau, il Palazzo del Governatore ed alcuni mercati interessanti come Kermel, costruito in puro stile coloniale. Pranzo presso un tipico ristorante locale. Arrivo al porto di Dakar e imbarco sul traghetto che ci condurrà all’isola di Gorée dove passeremo la notte.
L’isola, di fronte a Dakar, fu punto di raccolta degli schiavi destinati alle Americhe. Di quell’epoca buia conserva ancora numerose vestigia. Oggi Gorée ha assunto una nuova dimensione: grazie al suo clima sempre rinfrescato dalla brezza marina, alla ben conservata architettura dell’epoca, ai numerosi e simpatici ristorantini e boutique, Gorée ha saputo trasformarsi in apprezzata meta di escursione
GIORNO 3: Lago Rosa e villaggi di pescatori, da Gorée al Lac Retba (in traghetto e auto 100 km, tempo di trasferimento 6h)
Svegliarsi a Gorée prima dell’arrivo della folla e poter passeggiare indisturbati tra i vicoli di questo insediamento storico è un piacere davvero unico.
Traghetto per Dakar e proseguimento su strada per il Lago Rosa, noto anche come Lac Retba. Chilometri di emozionante guida sulla spiaggia in 4×4 (a seconda delle maree) ci porteranno a scoprire il più grande villaggio di pescatori del Senegal. Più di 4500 piroghe di legno dipinte arrivano a riva con il pescato del giorno… Sulla spiaggia i pescatori vendono alle donne del mercato locale, poi incontriamo gli artigiani che intagliano le grandi piroghe, i pittori che le decorano con colori vivaci e, se siamo fortunati, il “santo locale” per la benedizione finale prima di salpare
GIORNO 4: Saint Louis, dal Lac Retba a St. Louis (210 km – 5 ore)
Saint Louis, conosciuta dai locali come Ndar, è un’affascinante città antica che è stata territorio francese dal 1673 al 1895 e capitale di tutte le colonie francesi dell’Africa occidentale dal 1895 al 1902, quando la capitale fu spostata a Dakar. Dal 1920 al 1957 è stata anche la capitale della vicina colonia della Mauritania.
È stata l’ex base dell’operazione pionieristica di posta aerea “Aeropostale” tra Europa, Africa e Sud America. Saint Exupéry, il famoso scrittore e autore de “Il piccolo principe”, era uno dei piloti dell’Aeropostale che seguiva questa rotta.
Situata su due isole tra il fiume Senegal e l’oceano, ai margini meridionali del Sahara, ricca di tre secoli di storia, background culturale, geografia e architettura, Saint-Louis è un “ponte” tra la savana e il deserto, l’oceano, il fiume e l’entroterra, tra la tradizione e la modernità, l’Islam e il Cristianesimo, l’Europa e l’Africa.
Sede di una società con uno stile di vita caratteristico, Saint-Louis ha conservato la sua identità unica. “Nessuno viene senza innamorarsi della città”, dicono con orgoglio i suoi abitanti, che considerano Saint-Louis il luogo di nascita della Teranga senegalese, la parola wolof che significa ospitalità.
Il modo migliore per visitare gli stretti vicoli di Saint Louis è il calash, proprio come fanno gli abitanti del luogo, e passeggiare nei quartieri dei pescatori. Il tempo di passeggiare nei piccoli viali e di godersi l’atmosfera unica di questa città vecchia.
Pernotteremo nell’hotel storico della città, costruito nel 1895 e ora completamente ristrutturato.
GIORNO 5: Il santuario degli uccelli e tribù nomadi, da Saint Louis al deserto del Ferlo (150 km – tempo di trasferimento 4 ore)
Partenza mattutina per dirigerci verso nord e scoprire un isolato ecosistema umido: il Parco di Djoudj, “oasi naturale” composta da centinaia di kmq parzialmente inondati e abitata da oltre un milione di uccelli sia stanziali che migratori, che qui nidificano. Questo “paradiso umido” ai confini del deserto, ha una grande concentrazione di pellicani. Il Santuario nazionale degli uccelli di Djoudj ospita circa 400 specie di uccelli: i più numerosi oltre ai pellicani sono i fenicotteri. Il parco è stato inserito tra i Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Secondo pluviometria ed agibilità delle piste, la visita di Djoudj sarà forse sostituita dall’escursione alla Langue de Barbarie: una sottile penisola sabbiosa, adiacente all’Oceano Atlantico. La penisola separa l’oceano dall’ultima parte del fiume Senegal. Il Parco Nazionale della Langue de Barbarie ospita un’abbondante varietà di specie di uccelli e tre specie di tartarughe, tra cui la tartaruga marina in pericolo di estinzione.
Nel pomeriggio proseguimento verso il deserto del Ferlo alla ricerca delle steppe dove nomadizzano le grandi mandrie di zebù dei nomadi Peul. I Peul sono i più grandi allevatori dell’Africa Occidentale e la principale etnia delle savane, dal Senegal al Chad. Eredi di una storia millenaria ancora poco conosciuta, si dividono in numerose tribù sia nomadi che sedentarizzate. Possiedono una grande diversità di tradizioni ma si riconoscono tutti nel comune culto della bellezza, che peraltro ben si addice ai loro fini lineamenti nilotici. Una guida locale ci accompagnerà a visitare alcuni villaggi nei dintorni e potremmo assistere al ritorno degli armenti. Se lo vorremo potremo partecipare alla mungitura.
GIORNO 6: Confraternita Tuba, da Ferlo a Kaolack (240 km – tempo di trasferimento 5 h)
L’arrivo di un gruppo di viaggiatori occidentali è un avvenimento inconsueto presso la città sacra di Tuba. Qui scopriremo il grande senso di ospitalità che caratterizza le confraternite africane. La città sacra è quasi uno “stato nello stato”. Il fondatore fu un Sufi di nome Amhadou Bàmba Mbake. Gli abitanti seguono il movimento dei Muridi che ancora oggi ha un grande impatto sociale ed economico in Senegal. Durante la loro festa, la città è visitata da milioni di pellegrini. Tuba è una città sacra. Occorrerà quindi seguire alcune semplici regole. Durante la visita non è possibile fumare, portare vestiti provocanti, bere alcool ed ascoltare musica. Rispetteremo queste regole e saremo molto ben accolti. I Muridi sono fieri della loro città ed apprezzeranno il nostro interesse a visitarla.
GIORNO 7: Mare di conchiglie, da Kaolack a Sine Saloum (150 km – 4 h)
Trasferimento a Sine Saloum: il Sine-Saloum è una regione del Senegal situata a nord del Gambia e a sud della Petite Côte. Comprende un’area di 24.000 chilometri quadrati, circa il 12% del Senegal.La parte occidentale contiene il delta del Saloum. In questa regione si trova il Parco Nazionale del delta del Saloum, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 2011.
Scorrendo molto lentamente, questo delta permette all’acqua salata di entrare in profondità nell’entroterra.
GIORNO 8: Sine Saloum
Escursione in barca privata: visita alle mangrovie e scoperta di molte specie di uccelli nel loro habitat, nonché dei programmi di riforestazione messi in atto per proteggere questa regione.
GIORNO 9: Dakar out, da Sine Saloum all’aeroporto (120 km – 3 h)
Ci fermiamo a Joal-Fadiouth: due villaggi collegati da un ponte. Fadiouth è stato costruito sulle conchiglie marine, utilizzate anche per la costruzione e la decorazione degli edifici. Il cimitero si trova su una delle isole fatte di conchiglie e, sorprendentemente, ha tombe musulmane e cristiane una accanto all’altra.
Safari alla Riserva di Bandia, dove si possono incontrare tutti i grandi mammiferi africani in 3.500 ettari di grandi spazi aperti: enormi baobab, cespugli spinosi, liane stravaganti.
In serata, trasferimento in aeroporto per il volo di ritorno.
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